01 gen 0001
"Anche per te
Il settimo giorno
è un sogno..."
DM Turoldo
È stato un amico carissimo, un professionista che ha amato il suo lavoro di Medico di Famiglia, come “El meio mestier del mondo” (come dice Bepi Sartori, medico e poeta veronese) impegnato nella formazione dei giovani, nel sostegno ai colleghi come dirigente di FIMMG, sia nel distretto 3 dell’ULSS Scaligera che a livello provinciale e regionale.
Si è ammalato curando i malati come è successo a tanti altri medici Famiglia veronesi.
E’ stato compagno di strada e animatore di tanti progetti per far vivere oggi, nelle difficoltà del servizio sanitario e della medicina tecnologica, i valori antichi della medicina della persona non solo come cura delle malattie ma anche come confidente delle famiglie. Un modello per i giovani e un monito per i responsabili della sanità del bisogno di promuovere una medicina di prossimità soprattutto a vantaggio dei più deboli e delle persone fragili.
Da medici ci sentiamo particolarmente vicini alla moglie e le figlie, perchè sappiamo quanti sacrifici sostengono le famiglie dei medici. Ci auguriamo che la vita e la testimonianza di Graziano sia un monito a garantire meglio dai rischi delle spersonalizzazione una professione così delicata e a sviluppare una sanità a misura d’uomo.”
Il settimo giorno
è un sogno..."
DM Turoldo
È stato un amico carissimo, un professionista che ha amato il suo lavoro di Medico di Famiglia, come “El meio mestier del mondo” (come dice Bepi Sartori, medico e poeta veronese) impegnato nella formazione dei giovani, nel sostegno ai colleghi come dirigente di FIMMG, sia nel distretto 3 dell’ULSS Scaligera che a livello provinciale e regionale.
Si è ammalato curando i malati come è successo a tanti altri medici Famiglia veronesi.
E’ stato compagno di strada e animatore di tanti progetti per far vivere oggi, nelle difficoltà del servizio sanitario e della medicina tecnologica, i valori antichi della medicina della persona non solo come cura delle malattie ma anche come confidente delle famiglie. Un modello per i giovani e un monito per i responsabili della sanità del bisogno di promuovere una medicina di prossimità soprattutto a vantaggio dei più deboli e delle persone fragili.
Da medici ci sentiamo particolarmente vicini alla moglie e le figlie, perchè sappiamo quanti sacrifici sostengono le famiglie dei medici. Ci auguriamo che la vita e la testimonianza di Graziano sia un monito a garantire meglio dai rischi delle spersonalizzazione una professione così delicata e a sviluppare una sanità a misura d’uomo.”